AVE CESARE
Torno a parlare di sigari, stimolato anche da qualche sprazzo di bella giornata che sembra essere arrivato in questo periodo buio per ragioni a tutti note.
E un primo appuntamento fumoso lo dedico al CESARE di A.C.T. Distribuzione sigari, che conferma la grande qualità del marchio in tutte le sue release, dalle più entry level fino alle top di gamma.
Il Cesare si presenta come una promettente fumata, sin dalle note a crudo: una capa scusa, nervosa ma “grassa”, sentori terrosi, pepati e al tempo stesso avvolgenti.
Al palato si percepiscono sapori di frutta secca.
La fumata, sin dai primi puff, è molto ricca, mai opulenta, anzi in un certo senso “asciutta”, ma al tempo stesso godibile per la sua pienezza. La combustione avanza per tutti i tercio senza nessun problema omogenea e con una cenere perfetta e compatta. In bocca escono fuori la frutta secca e una leggera nota dolce che arrotonda il tutto.
Ha certamente una forza e un carattere che richiedono un tempo vigile per essere compresi, quindi intorno al pomeriggio, o dopo il pasto, ma devo dire che ho avuto modo di provarlo dopo un brunch ed è stato assolutamente “sostenibile”, anzi, mi ha stupito la sua armonia che non va a scapito della sua forza.
Lo ritengo assolutamente ideale per un fumatore avanzato, ma c’è da dire che, tranne rari casi, i sigari Amazon riescono a coprire tutte le gamme di fumatori, senza far storcere il naso a nessuno.
Sigaro importante, compagno ideale per il lavoro ma anche per lo svago, completamente fatto a mano con un ripieno costituito da una miscela unica della linea kentucky (italiano), con una fascia che vede protagonista il Kentucky 171X104, oramai una rarità di cui dispone il brand, con una stagionatura di 12 mesi completa.
In abbinamento con un caffè Passalacqua è risultato un piccolo idillio che mi ha fatto esclamare “Ave, CESARE!”.
Buone fumate.
Alex Pietrogiacomi